unione europea
Come risolvere la “questione Taricco” … senza far leva sull’art. 4, par. 2, TUE
1. Una possibile soluzione per Taricco II
Dato che su Taricco I (causa C-105/14) e sul conseguente invito della Corte costituzionale italiana alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) di pronunciarsi nuovamente sono ormai stati scritti moltissimi commenti (ex multis, Gallo, Amalfitano, Bin, Sarmiento, Streinbeis, Faraguna, Bassini and Pollicino, Repetto, Gradoni, Tega e Sarmiento), in un recente post avevo provato ad immaginare direttamene un possibile dispositivo della futura sentenza Taricco II.
Proseguo il discorso su questo blog per chiarire, in risposta alla domanda di alcuni Colleghi, perché non avevo fatto riferimento all’art. 4, par. 2, TUE ed al concetto di identità nazionale degli Stati membri, a cui invece si richiama l’ordinanza di rinvio della Corte costituzionale.
La trasfigurazione del Sovrano. Il diritto dell’Unione come fattore di evoluzione costituzionale nel Regno Unito
Giuseppe Martinico, Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna Come era prevedibile, viste anche le grandi attese suscitate dai blog di settore, R (Miller) v Secretary of State for Exiting the European Union della High Court ha subito scatenato un’intensa discussione dai contorni non solo tecnici, ma anche, inevitabilmente, politici. Da una parte,
Riflessioni su proto-integrazione dei richiedenti asilo e diversità culturali
Giandonato Caggiano, Università Roma Tre 1. Per effetto dell’afflusso di massa degli ultimi mesi, il tema dell’integrazione in relazione ai nuovi arrivi di richiedenti asilo e rifugiati rappresenta una delle priorità del dibattito europeo. Ciò riguarda soprattutto alcuni Stati membri, come la Germania, la Svezia e l’Austria, che ne
II) Brexit: Should They Go…
Qualora all’esito del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea, previsto per il 23 giugno 2016 e indetto sulla base degli European Union Referendum Act del 17 dicembre 2015 (per la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord) e del 28 gennaio 2016 (per Gibilterra), la maggioranza degli elettori britannici dovesse pronunciarsi a favore dell’uscita dall’Unione, non avrebbero effetto le misure varate dal Consiglio europeo del 18-19 febbraio 2016 (v. al riguardo il post di Rossolillo). Prenderebbe invece avvio la procedura di recesso disciplinata (in modo alquanto lacunoso, in verità) dall’art. 50 TUE, norma introdotta dal Trattato di Lisbona e mai, fino a questo momento, concretamente utilizzata (cfr. Łazowski, p. 116; Piris, p. 112 ss.).
I) Brexit: Should They Stay…
La vittoria dei “vote remain”, il 23 giugno prossimo, – per la precisione, la comunicazione di tale esito del referendum popolare sulla permanenza del Regno unito nell’Unione al Segretariato generale del Consiglio UE, da parte del governo britannico – determinerà l’applicazione di un new settlement for the United Kingdom within the European Union, secondo quanto stabilito dal Consiglio europeo nella riunione del 18-19 febbraio scorsi. Pertanto, volendo commentare tale new settlement, prioritario è puntualizzare la natura degli atti che lo prefigurano e disciplinano.
La dimensione esterna delle politiche sanitarie dell’Unione europea e la cooperazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità
Marco Inglese, Università di Sarajevo 1. Il presente contributo intende esaminare la dimensione esterna delle politiche sanitarie dell’Unione europea alla luce della cooperazione che questa ha posto in essere con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’intervento si articola in tre sezioni. Nella prima, si analizzerà il ruolo dell’Unione nella promozione
Dibattito sul SIDIBlog: La revisione del Regolamento sulle procedure di insolvenza / The EU Regulation on insolvency proceedings (recast) (3) Il coordinamento tra procedure d’insolvenza basato sulla prevalenza della procedura principale nel regolamento (UE) n. 2015/848 di rifusione
Fabrizio Marongiu Buonaiuti, Università di Macerata An English summary is available at the end of the post 1. Il coordinamento tra procedure d’insolvenza nel regolamento preesistente: tratti generali. Come è noto, una caratteristica saliente del regolamento n. 1346/2000 sulle procedure d’insolvenza è data dall’accoglimento del principio dell’universalità limitata, basato sull’apertura
L’attivazione della clausola UE di mutua assistenza a seguito degli attacchi terroristici del 13 novembre 2015 in Francia
Antonino Alì, Università di Trento L’invocazione della clausola contenuta nell’art. 42, par. 7, TUE. Nel discorso del 16 novembre 2015 al Parlamento riunito in seduta comune il Presidente francese Hollande esordiva: «La France est en guerre. Les actes commis vendredi soir à Paris et près du Stade de France, sont
Dibattito sul SIDIBlog: La revisione del Regolamento sulle procedure di insolvenza / The EU Regulation on insolvency proceedings (recast) (2) La disciplina dei gruppi di società nel nuovo regolamento sulle procedure di insolvenza
Nicolò Nisi, Università L. Bocconi, Milano Giulia Vallar, Università di Milano I gruppi di società e la revisione del regolamento sulle procedure di insolvenza La disciplina delle procedure di insolvenza che coinvolgono gruppi di società costituite in Stati diversi, pur essendo uno degli aspetti più importanti nella materia dell’insolvenza transfrontaliera, non
Dibattito sul SIDIBlog: La revisione del Regolamento sulle procedure di insolvenza / The EU Regulation on insolvency proceedings (recast)
Con il regolamento (UE) 2015/848 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 maggio 2015, l’Unione europea ha proceduto alla revisione del regolamento (CE) n. 1346/2000 in materia di procedure di insolvenza: pur mantenendo fermo l’impianto del regolamento previgente, il nuovo strumento mira a migliorare l’applicazione delle norme uniformi sotto