immunità
Spunti di riflessione sulla sentenza 238/2014 della Corte costituzionale
Pasquale De Sena è professore ordinario di diritto internazionale presso l’Università Cattolica di Milano 1. La sentenza n. 238/2014 della Corte costituzionale è una pronuncia significativa, non solo perché essa si pone in conflitto con la decisione precedentemente resa in argomento dalla Corte internazionale di giustizia, e con gli orientamenti
Corte Costituzionale italiana e Corte internazionale di giustizia in rotta di collisione sull’immunità dello Stato straniero dalla giurisdizione civile
Lorenzo Gradoni è professore associato di diritto internazionale presso l’Università di Bologna Chi si appresta a commentare una sentenza recentissima e già “storica” come quella pronunciata dalla Corte costituzionale italiana il 22 ottobre scorso (n. 238 del 2014) può perlomeno beneficiare della certezza che quasi tutti l’abbiano letta (comunque, due
Il caso “Marò”: alcune considerazioni sull’utilizzo di strumenti internazionali di risoluzione delle controversie
La vicenda dei marò italiani trattenuti e sottoposti a processo in India per l’uccisione di due pescatori indiani ha aperto un contenzioso sempre più grave e complesso nei rapporti bilaterali tra Italia e India. Come è stato fatto notare da più commentatori, sorprende che, a più di un anno dall’arresto
Il caso “Marò”: documenti pubblicati sul sito della SIDI e altri commenti sul web
Approfittiamo dell’intervento della Professoressa Annalisa Ciampi, che ringraziamo, per segnalare che il sito della SIDI nella sezione “Materiali/Documenti/Il caso Marò”, ospita una selezione di documenti rilevanti per la vicenda. Sono, inoltre, rintracciabili nel web diversi commenti di studiosi e pratici del diritto internazionale sulla vicenda commentata. Tra questi, e con
I marò alla fine tornano in India
Il 22 marzo 2013, finalmente, alla vigilia della scadenza del permesso loro concesso per esplicare il loro diritto di voto nelle elezioni politiche italiane, i marò sono tornati in India, con la garanzia di risiedere presso l’ambasciata italiana a Nuova Delhi e di non essere sottoposti alla pena di morte