dignità
Non-refoulement e cambiamento climatico: il caso Teitiota c. Nuova Zelanda
Le considerazioni (Views) sul caso Teitiota c. Nuova Zelanda (comunicazione n. 2728/2016), adottate dal Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite (d’ora in avanti, “il Comitato”) nell’ambito della sessione tenutasi dal 14 ottobre all’8 novembre 2019, e pubblicate il 7 gennaio 2020, costituiscono una pronuncia di notevole importanza in materia di cambiamento climatico e dell’impatto di tale fenomeno sui diritti umani. In particolare, come si vedrà, nel quadro della decisione in oggetto, il Comitato ha – per la prima volta – avuto l’occasione di prospettare l’applicazione del divieto di refoulement in caso di rischio per la vita derivante da disastri ambientali legati a cambiamenti climatici.
Riflessioni a margine della sentenza Vinter c. Regno Unito (parte II): La funzione della pena e il valore della dignità umana: l’ergastolo tra retribuzione e rieducazione
Il valore della dignità umana e il ruolo delle giurisprudenze costituzionali nazionali La sentenza Vinter non costituisce un vero e proprio revirement rispetto alla giurisprudenza precedente, quanto piuttosto una sua evoluzione. I pilastri argomentativi presenti nella precedente sentenza di Grande Camera nel caso Kafkaris c. Cipro [GC], 12 febbraio 2008,