consiglio di sicurezza
CHE FINE HANNO FATTO GLI ACCORDI DI MINSK?
Khrystyna Gavrysh (Università di Ferrara) Gli accordi di Minsk hanno costituito un passaggio importante nella momentanea – e nemmeno così netta – soluzione del conflitto sorto a seguito dell’impeachment dell’allora presidente ucraino Viktor Yanukovich, notoriamente vicino al Governo russo, nel 2014. La reazione della Russia fu, infatti, quella di annettere
LA PANDEMIA DI COVID 19: L’ONU FINALMENTE BATTE UN COLPO?
I limiti strutturali dell’OMS nella gestione della pandemia di COVID-19, hanno sollevato riflessioni e parallelismi sulla gestione internazionale delle precedenti emergenze sanitarie di rilevanza internazionale. Ci si è domandati, in particolare, se il precedente rappresentato dalla Risoluzione 2177/2014 relativa all’epidemia di Ebola nell’Africa Occidentale potesse replicarsi con il COVID-19.
La “minaccia” nordcoreana e la risposta del Consiglio di sicurezza: impotenza o inefficacia?
Ancora una volta la Corea del Nord provoca la comunità internazionale il giorno della festa dell’indipendenza degli Stati Uniti: mentre il 4 luglio del 2006 il regime di Pyongyang effettuava il primo di cinque test nucleari condotti nell’arco di un solo decennio decade, esattamente undici anni più tardi ad allarmare è l’undicesimo lancio missilistico del 2017. Tra questi, in primis, i vicini Giappone e Corea del Sud oltre agli Stati Uniti, che, pur nelle diversità di orientamento politico e di metodo delle diverse amministrazioni che si sono succedute dal 2003 (anno di esercizio del diritto di recesso dal Trattato di non proliferazione nucleare da parte della Corea del Nord), hanno promosso e coordinato la maggior parte maggioranza delle iniziative internazionali tese a contenere i programmi di sviluppo nucleare e militare nordcoreani.
Limiti alla libertà degli Stati di accesso allo spazio: il caso della Corea del Nord
La Corea del Nord, dall’inizio del 2016, ha intensificato le sue attività in campo nucleare e spaziale: ha realizzato due nuovi test nucleari sotterranei (IV-V) e il lancio nello spazio di un nuovo satellite (Kwangmyongsong-4). La questione del programma nucleare del regime di Pyongyang è stata presa in considerazione da Marco Roscini, con un intervento dal titolo Il quarto test nucleare della Corea del Nord. L’attenzione del presente intervento si rivolge, invece, alle attività spaziali nordcoreane, partendo dalla considerazione che il lancio in orbita di un satellite avviene tramite vettori che utilizzano la tecnologia dei missili balistici. La prima ad utilizzare questa tecnologia è stata l’Unione Sovietica quando, il 4 ottobre 1957, con una versione modificata del missile balistico intercontinentale R-7 (ICBM), ha lanciato in orbita il primo satellite (Sputnik I), che ha segnato l’inizio dell’era spaziale. La tecnologia dei missili balistici è necessaria per accedere allo spazio, ma è dotata di potenziali applicazioni dual use che non hanno mancato di sollevare forti preoccupazioni. Infatti, il lancio del satellite effettuato della Corea del Nord è stato condannato dalla comunità internazionale, in particolare, da Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, come grave violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Analizziamo i vari aspetti della questione.
Oltre l’esegesi della risoluzione 2249
Enrico Milano, Università di Verona L’efferatezza degli attacchi terroristici di Parigi, lo sdegno provocato nell’opinione pubblica, l’immediata e ferma reazione da parte dello Stato colpito e l’unanime solidarietà espressa dalla comunità internazionale hanno riportato alla mente di tutti, perlomeno nel mondo occidentale, gli eventi del 11 settembre 2001 (si vedano
Il Consiglio di sicurezza approva l’accordo sul nucleare iraniano
Mirko Sossai, Università degli Studi Roma Tre Il Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), concluso lo scorso 14 luglio a Vienna tra l’Iran e i Paesi del 5+1 – o, per meglio dire, dell’E3/EU+3 (Cina, Russia, Stati Uniti, con Francia, Germania, Regno Unito, e l’Unione europea) – riguardo al programma nucleare
L’azione di contrasto agli atti di terrorismo perpetrati da Boko Haram nei rapporti tra Nazioni Unite, organizzazioni regionali e subregionali
Emanuele Cimiotta è ricercatore confermato nell’Università degli studi di Roma “La Sapienza” Mi perdonerà il lettore, ma non credo di potermi definire un blogger. Non so se sarò in grado di cogliere le potenzialità della sede destinata a ospitare questo scritto, stimolando reazioni flash da condividere a caldo e dare
Considerazioni sull’intervento militare statunitense contro l’Isis
Paolo Picone è Professore Emerito di Diritto internazionale presso l’Università La Sapienza di Roma 1. A pochi giorni dall’inizio dell’intervento militare unilaterale degli Stati Uniti volto a fermare l’avanzata dell’Isis (lo Stato islamico di Iraq e Levante), cominciano a manifestarsi, per ora flebilmente (ma, come nel caso del Papa, assai
Su Gaza. Tre obiezioni a Lorenzo Gradoni
Gabriele Della Morte è ricercatore confermato di diritto internazionale presso l’Università Cattolica di Milano Sollecitato dalle questioni poste nel corso di questo appassionato dibattito, nonché da un invito pubblicamente posto da Lorenzo Gradoni, propongo qui alcune riflessioni a margine di una Joint Declaration che condanna i fatti di Gaza, e
Gaza e la lotta per il diritto internazionale
È stato prima di tutto per rispondere alla mia coscienza – non per il gusto di scandalizzare – che ho deciso di contrapporre un piccolo scritto a un appello per Gaza di grande successo, che si apre accennando a un “dovere intellettuale e morale” di denuncia. Il fatto che io