Prospettive di giustizia in Sud Sudan: una nuova corte ibrida veramente in arrivo?
Maddalena Cogorno (Università degli Studi di Pavia) Dopo sette anni di violenze e diversi tentativi di perseguirne i responsabili, il 29 gennaio 2021 il governo del Sud Sudan ha approvato l’istituzione, in cooperazione con l’Unione Africana, di un tribunale ibrido competente per i crimini internazionali commessi sul territorio del Paesi
Le violazioni dei diritti umani nello Xinjiang: tra la reazione della Cina e il lento risveglio della comunità internazionale
Dal 2017 in poi le prove di violazioni dei diritti umani commesse dal governo Cinese ai danni delle minoranze musulmane e turcofone che popolano la regione dello Xinjiang, in particolare la minoranza uigura, hanno iniziato a moltiplicarsi, al punto che non è più stato possibile, nemmeno per Pechino, continuare ad ignorarle. La popolazione uigura viene descritta dal governo centrale di Pechino come uno dei 56 gruppi etnici all’interno di uno Stato multiculturale. La Cina, infatti, ha sempre ignorato le istanze di autodeterminazione degli uiguri, rifiutandosi di riconoscere a questo gruppo lo status di popolazione indigena e ponendo in essere, praticamente da sempre, una politica di repressione.
Digital Services Act e Digital Markets Act tra responsabilità dei fornitori e rischi di bis in idem
Il 15 dicembre 2020 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure per aggiornare la disciplina UE del settore digitale, distinte in due proposte di adozione di atti di diritto derivato, sontuosamente definite “Acts”. Il regolamento Digital Services Act (DSA) mira a regolare la sicurezza, la trasparenza e le condizioni di accesso ai servizi online, mentre il regolamento Digital Markets Act (DMA) si occupa degli aspetti commerciali e di concorrenza.
Vaccine trade wars and composite procedures: gibt es noch Richter in Berlin?
On 4 March 2021, Italy decided to block a shipment of the Oxford/AstraZeneca Covid-19 vaccine that was destined for Australia. This remarkable move, notably made in response to AstraZeneca’s delay in providing the agreed doses of vaccines by the set deadlines, is the first of its kind since the Union introduced rules concerning the possibilities to limit exports of vaccines outside of the EU. Under the EU’s export scheme currently in place, companies are required to receive an explicit export authorization from national authorities where their Covid-19 jabs are produced before exporting them out of the EU. In turn, before adopting a decision on the matter, national authorities are obliged to send the draft measure to the European Commission, which may overturn the authorities’ decision.
Bisogna davvero essere pazienti con il diritto internazionale? Considerazioni attorno a «Broken – A Palestinian Journey through international law»
Marco Pertile (Università di Trento) Questo pezzo è la versione approfondita e rivista di un intervento che ho fatto il 30 novembre 2020 in occasione dell’incontro inaugurale del Gruppo di interesse «Cinema e diritto internazionale» della Società italiana di Diritto internazionale e di Diritto dell’Unione europea. La versione qui pubblicata
Cineforum non conveniens: quale diritto internazionale cercare nel cinema e quale no
Lorenzo Gradoni, Max Planck Institute Luxembourg for Procedural Law Ho letto questo testo il 30 novembre 2020 in occasione dell’incontro inaugurale del gruppo di interesse «Cinema e diritto internazionale» della Società italiana di Diritto internazionale e di Diritto dell’Unione europea. La versione qui pubblicata ripristina alcuni brani tagliati, conserva nei
Bosnia-Erzegovina, diritti di partecipazione politica e CEDU: nulla di nuovo sotto il cielo. Osservazioni sulla sentenza Pudarić della Corte europea dei diritti dell’uomo
La sentenza emanata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (quarta sezione) l’8 dicembre 2020 nel caso Pudarić v. Bosnia and Herzegovina (ric. 55799/18) conferma come, a 25 anni dai c.d. Accordi di Dayton (General Framework Agreement for Peace in Bosnia and Herzegovina), la situazione in questo Stato balcanico rimanga sostanzialmente improntata al mantenimento dello status quo basato sull’equilibrio etnico. Nonostante l’art. II della Costituzione bosniaca, che è uno degli allegati agli Accordi di Dayton, stabilisca la prevalenza della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) sul diritto interno, su una questione dirimente come la rappresentanza politica senza discriminazioni su base etnica, la Convenzione rimane inattuata. La sentenza Pudarić, infatti, è la quinta pronuncia della Corte di Strasburgo che condanna la Bosnia-Erzegovina per questo motivo.
Sezioni Unite, sentenza n. 20442 del 2020: il «contrappunto fugato» della sent. 238/2014 Corte cost.
Chiara Venturini (Università di Roma “Tor Vergata”) In data 7 luglio 2020 la Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 20442 (depositata il 28 settembre 2020), sembrerebbe aver aggiunto una nuova voce al cantus firmus giurisprudenziale che non riconosce l’immunità degli Stati stranieri dalla giurisdizione dello Stato del foro per
Sull’attualità e l’importanza degli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura del 1984
Le brutali violenze e gli abusi perpetrati in Egitto, in passato (caso Regeni), e più di recente (caso Zhaki), nonché il rischio che simili atti si ripetano in futuro, ci inducono a porre l’accento sugli strumenti normativi di cui la comunità internazionale si è dotata, per prevenire e reprimere atti di tortura. Si tratta di norme di diritto internazionale, poste a tutela di interessi collettivi, ritenuti di primaria importanza. Di particolare rilievo è la Convenzione contro la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti, conclusa a New Tork il 10 dicembre 1984, di cui sono parti contraenti, ad oggi, 171 Stati, inclusi l’Italia e l’Egitto.
L’efficacia del Joint Procurement Agreement dell’UE nell’emergenza COVID 19 e la sua compatibilità con il diritto OMC
A partire dallo scoppio dell’emergenza COVID 19, la Commissione europea ha posto in campo una serie di iniziative di supporto agli Stati per acquisire l’ammontare necessario di farmaci e dispositivi di protezione a prezzi accessibili, non rinunciando al controllo sulla qualità e sulla sicurezza di tali prodotti. In questa prospettiva, la Commissione sta facendo sempre più di frequente ricorso alle procedure di appalto congiunto, in particolare a quelle previste dall’Accordo di aggiudicazione congiunta per le contromisure mediche (Joint Procurement Agreement to procure medical countermeasures/JPA), approvato con Decisione della Commissione del 2014, dalla «riserva RescEU» (F. Casolari, 2020; G. Bartolini, 2020) e dallo «strumento per il sostegno di emergenza» (Regolamento del Consiglio 2016/369; Regolamento del Consiglio 2020/521).