diritto dell’Unione europea
La sentenza Governor of Cloverhill Prison della Corte di giustizia UE: giusta la scelta delle basi giuridiche per gli Accordi con il Regno Unito in materia di Brexit?
Alessandro Rosanò (Università di Firenze) 1. Con la sentenza resa il 16 novembre 2021 (v. Governor of Cloverhill Prison), la Grande Sezione della Corte di giustizia ha avuto modo di affrontare una delicata questione collegata all’esecuzione di mandati d’arresto europei (MAE) emessi da parte di autorità giudiziarie britanniche nella fase
VERSO LA NEGOZIAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO INTERNAZIONALE POST-PANDEMICO: INTERNATIONAL LAW IS STILL THE ANSWER (?)
Magdalena Greco (Università degli Studi di Milano) Introduzione Sembra suonare la canzone Love is Still the Answer di Jason Mraz mentre ci si interroga sulle sorti del complesso apparato normativo volto a regolare il sistema globale posto a tutela del diritto alla salute. Sarà il diritto internazionale ancora la risposta?
La Corte di giustizia UE estende al figlio minore lo status di rifugiato a titolo derivato: il trionfo della “logica della protezione internazionale” a tutela dell’unità del nucleo familiare
Cristina Milano (Università degli Studi della Tuscia) Con la sentenza del 9 novembre 2021, nel caso L.W. c. Repubblica Federale di Germania, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la direttiva 2011/95/UE (c.d. Direttiva qualifiche) consente l’estensione dello status di protezione internazionale al figlio minore del rifugiato, a
La «restaurazione» del giudice penale e la «garanzia» della Consulta: in margine alle ordinanze n. 216 e n. 217 del 2021
Samuele Barbieri (Università di Ferrara) 1. Quando si commentarono i due ormai celebri obiter dicta contenuti nella sentenza n. 269 del 2017 (sui quali, ex multis, Guazzarotti; Mastroianni 2018; Rossi 2018; Martinico e Repetto; Tizzano; Nascimbene) si utilizzò l’efficace espressione “cambio di passo” (cfr. Caruso) per qualificare la deviazione della
LA CORTE DI GIUSTIZIA DICHIARA L’UNGHERIA INADEMPIENTE PER LA LEGISLAZIONE «STOP SOROS»: MA È DAVVERO L’UNICA RESPONSABILE?
Chiara Scissa (Scuola Superiore Sant’Anna) 1. Il 16 novembre scorso, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Grande Sezione) ha, nuovamente, «condannato» l’Ungheria per violazioni del diritto dell’Unione in materia di migrazione e asilo. Il caso (C‑821/19) muove da un ricorso proposto dalla Commissione europea in esito a una procedura di
Non c’è TRIPs per gatti: il G20 non trova una posizione condivisa sull’allentamento delle regole relative alla proprietà intellettuale dei vaccini per il COVID-19
Alessio Azzariti (Università di Palermo) 1. Nei giorni del 30 e 31 ottobre 2021 si è tenuto a Roma il vertice del G20 con lo scopo di affrontare a livello multilaterale una serie di questioni. Tra le sue priorità vi sono state la pandemia e il cambiamento climatico, oltre che
La decisione della Corte di Giustizia UE nel caso PL Holdings: la legge del più forte e la sconfitta del diritto
Giovanni Zarra (Università di Napoli Federico II) Il 26 ottobre 2021 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha, con una decisione molto discutibile, provato a porre la parola “fine” alla lunga saga concernente il rapporto tra i Trattati dell’UE e l’arbitrato internazionale in materia di investimenti. Il riferimento va alle
Waiting for the Walls of Jericho to Fall: Faith, Trust, and the European Arrest Warrant System in light of a Recent Irish Preliminary Reference
Alessandro Rosanò (Università di Firenze) 1. On 23 July 2021, the Irish Supreme Court decided to pose some preliminary questions to the European Court of Justice (ECJ) regarding the protection of fundamental rights in the framework of the European Arrest Warrant (EAW) mechanism and the ongoing rule of law crisis
Pubblicazione dei Quaderni di SIDIBlog 2020
Prefazione a cura del Direttore dei Quaderni di SIDIBlog, Prof. Pasquale De Sena La pubblicazione dell’edizione 2020 dei “Quaderni di SIDIBlog” segna una novità degna di essere sottolineata: quella del riconoscimento, da parte dell’ANVUR, del carattere scientifico della Rivista, e della sua inclusione nel relativo elenco. Questa circostanza ha, come
Quando la prevenzione dell’immigrazione si arresta: l’incerta natura e la debole tenuta degli impegni tra Marocco e Unione europea
Dal 18 al 20 maggio 2021, circa 8.000 persone, tra cui più di un quarto minori di età, hanno attraversato la frontiera iberico-marocchina di Ceuta, una delle due enclaves spagnole nel continente africano (per una rassegna stampa v. qui, qui e qui). Questi numeri – lungi dall’essere solo numeri – sono rivelatori della grande impasse giuridica che riguarda il funzionamento delle zone di frontiera tra Unione europea e Paesi terzi.
Nell’ambito della cooperazione a fini di controllo delle migrazioni, è evidente lo scollamento tra il discorso ufficiale delle Istituzioni e dei Governi europei e la realtà geopolitica delle relazioni internazionali con i Paesi terzi. Lo spazio del diritto, e con esso gli spazi di tutela delle persone migranti nelle zone di confine, è apertamente sacrificato in nome dell’efficacia delle misure di contrasto all’immigrazione irregolare; come domandano Jean-Yves Carlier e François Crépeau, «la gestion des migrations ne laisse-t-elle pas ouvertes des zones trop larges de non-droit?» (p. 462).