La reazione del Governo italiano al (nuovo) ricorso tedesco di fronte alla CIG. Prime note sugli effetti dell’art. 43 d.l. 30 aprile 2022, n. 36
In disparte i profili processuali e di merito dell’atto di ricorso tedesco (cui sono dedicate le riflessioni di Giorgia Berrino), l’analisi qui proposta verte su natura, modalità e contenuti della reazione italiana. Innanzitutto, occorre osservare che il Governo italiano, anziché depositare una propria contro-memoria scritta prima della convocazione dell’udienza pubblica, originariamente fissata dalla Corte per il 9 e 10 maggio scorsi, ha preferito modificare il quadro normativo interno, onde disinnescare immediatamente (quantomeno) la domanda cautelare dello Stato ricorrente. In questi termini va letta, infatti, la previsione dell’art. 43 del d.l. 30 aprile 2022, n. 36, un decreto-legge primariamente volto ad adottare misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nel quale è stata, tuttavia, inserita una disposizione apparentemente estranea e disomogenea