Dibattito sul SIDIBlog: Verso una codificazione europea del diritto internazionale privato?/Towards a EU PIL Codification? (3) The EU Justice Agenda for 2020
Il tema della codificazione del diritto internazionale privato dell’Unione continua ad essere una questione attuale, dibattuta anche in seno alle istituzioni europee.
Lo dimostra la comunicazione dell’11 marzo 2014 “The EU Justice Agenda for 2020: Strengthening Trust, Mobility and Growth within the Union”, nella quale la Commissione europea ha tratteggiato i progressi compiuti dalla politica dell’Unione nel settore della giustizia a partire dall’entrata in vigore del Trattato di Maastricht sino al Trattato di Lisbona. Nella progressiva costruzione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, la Commissione ne individua dunque i futuri obiettivi, riconoscendo a tale politica una funzione di rilievo anche nella difficile situazione di crisi economica, ossia il rafforzamento della fiducia tra Stati membri, della mobilità delle persone, della crescita economica.
Per affrontare gli obiettivi individuati ai fini della costruzione di uno spazio di giustizia europeo pienamente funzionante, la Commissione considera che al centro della politica di giustizia dell’UE sia necessario consolidare gli strumenti già esistenti, codificare il diritto dell’Unione “when necessary and appropriate” e praticare ed integrare il quadro esistente con nuove iniziative.
A seconda del tipo di sfide, la futura politica di giustizia dell’Unione dovrebbe utilizzare una combinazione di questi metodi, sulla base di un’analisi condotta caso per caso e di una valutazione d’impatto.
La Commissione ritiene che la codificazione degli strumenti normativi e delle prassi esistenti “can facilitate the knowledge, understanding and the use of legislation, the enhancement of mutual trust as well as consistency and legal certainty”. La codificazione non solo di alcuni strumenti normativi adottati in questo settore, ma anche della giurisprudenza rilevante della Corte di giustizia contribuirebbe a dare coerenza alla legislazione vigente e chiarezza ai cittadini nonché agli operatori del diritto in generale.
Con particolare attenzione all’ambito della cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale, la Commissione considera che l’Unione “should examine whether codification of the existing instruments could be useful, notably in the area of conflict of laws”.
Proprio su alcuni di questi interrogativi si sofferma il post di Zeno Crespi Reghizzi pubblicato di seguito, che continua il dibattito avviato da qualche tempo dal SIDIBlog, offrendo spunti di riflessione sul delicato tema della norme di applicazione necessaria.
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The issue of codification of EU Private International Law addressed by the SIDIBlog continues to be a current issue, also debated by the European institutions.
This is demonstrated by the Communication of 11 March 2014 “The EU Justice Agenda for 2020: Strengthening Trust, Mobility and Growth Within the Union”, in which the European Commission has outlined the improvements made by the EU Justice Policy from the entry into force of the Maastricht Treaty until the Lisbon Treaty. In the progressive construction of an area of freedom, security and justice, the Commission has also outlined its future goals, recognizing an important role to the EU Justice Policy, even in the difficult situation of economic crisis. Such objectives are the strengthening of trust between Member States, the mobility of people and the economic growth.
To address the goals identified for the construction of a fully functioning European area of justice, the Commission considers that the center of the EU Justice Policy should be to consolidate existing legal instruments, to codify European Law “when necessary and appropriate” and to practice and complement the existing framework with new initiatives.
Depending on the type of challenges, the future EU Justice Policy should use a combination of these methods, based on a case-by-case analysis and on an impact assessment.
The Commission believes that the codification of existing legal instruments and practices “can facilitate the knowledge, understanding and the use of legislation, the enhancement of mutual trust as well as consistency and legal certainty”. Codifying not only some regulatory instruments adopted in this field, but also the relevant case-law of the EU Court of Justice would help in terms of providing consistency of legislation and clarity for the citizens and users of the law in general.
With particular attention to the field of judicial cooperation in civil and commercial matters, the Commission considers that the EU “should examine whether codification of existing instruments could be useful, notably in the area of conflict of laws”.
It is also on these questions that Zeno Crespi Reghizzi puts forward some remarks in the post published below, which continues the debate introduced by the SIDIBlog, offering some cause for reflection on the delicate issue concerning overriding mandatory rules.
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